ALLE FONTI DEL CLITUMNO Ancor dal monte, che di foschi ondeggia frassini al vento mormoranti e lunge per l'aure odora fresco di silvestri salvie e di timi, scendon nel vespero umido, o Clitumno, a te le greggi: a te l'umbro fanciullo la riluttante pecora ne l'onda immerge, mentre vèr lui dal seno de la madre adusta, che scalza siede al casolare e canta, una poppante volgesi e dal viso tondo sorride: pensoso il padre, di caprine pelli l'anche ravvolto come i fauni antichi, regge il dipinto plaustro e la forza de' bei giovenchi, de' bei giovenchi dal quadrato petto, erti su 'l capo le lunate corna, dolci ne gli occhi, nivëi, che il mite Virgilio amava. (...) CARDUCCI
Hai visto che ho recuperato l'abisso di ignoranza che mi separava dal "tuo" Clitumno?! Complimenti per il Good Shot!!!